Raffaella De Vincenti nacque ad Acri, piccolo paese in provincia di Cosenza, il 1° maggio 1872. I suoi genitori, Tommaso De Vincenti e Maria Teresa Bartolo, appartenevano alla media borghesia e godevano di una certa agiatezza; oltre a lei, l’ultima nata, avevano avuto sei figli. L’ambiente familiare in cui visse era quello tradizionale dei paesi calabresi, improntato a una severa educazione dei figli; le ragazze, in particolare, vivevano in casa, non ricevevano una istruzione completa e avevano pochi contatti con il mondo esterno. Raffaella, comunque, maturò un carattere determinato e amante di quanto era buono e bello.. non poteva immaginare che l'arrivo in paese di un nuovo parroco avrebbe sconvolto radicalmente la sua vita e cambiato le sorti di Acri e.. non solo!
Don Francesco Maria Greco infatti, per fronteggiare la profonda ignoranza religiosa in cui il paese versava, coinvolse lei e altre giovani nella fondazione di una scuola catechistica sistematica e strutturata per tutte le fasce di età. “Figlie dei Sacri Cuori” fu il nome dato all'associazione, a motivo della profonda devozione del sacerdote verso il Cuore di Gesù e il Cuore Maria.
Ma quando sembra che tutto abbia ingranato, la vita di don Francesco viene visitata dal mistero della sofferenza: la precoce morte del giovane Filippo prima e, a breve distanza di tempo, quella della sorella Maria Teresa.
Le aspettative e i sogni del don si infrangono al muro della morte e della sofferenza, mentre i progetti di Dio procedono senza tregua.. infatti l'Associazione non si scioglie ma continua il suo cammino sotto la guida di Raffaella, che si manifesta una valida collaboratrice non meno di Maria Teresa, la quale comincia a manifestare chiari segni di vocazione alla vita religiosa. L’arciprete, osservandola e accompagnandola spiritualmente, capisce che si trova davanti ad una persona eccezionale, innamorata dei Sacri Cuori e disposta ad ogni sacrificio, pur di donarsi a Loro per il bene delle anime.
Madre Maria Teresa De Vincenti
E così avvenne. Nel 1898 dopo la morte della madre e il matrimonio dell’ultimo fratello poté lasciare l’abitazione per stabilirsi, insieme alle prime compagne di cui era la superiora, in una casa che il padre le aveva donato: quella fu la Casa Culla delle Piccole Operaie dei Sacri Cuori. La Casa Madre invece fu individuata nel convento dei Frati Minimi che sorgeva dall’altra parte di Acri. Dopo i necessari interventi di restauro portati avanti con fede, costanza e spirito di sacrificio, nel 1913 l’ormai folta schiera di Piccole Operaie lasciò la casa che fu culla del nascente istituto per occupare finalmente la più spaziosa Casa Madre. Ma il Cuore della Fondatrice e la Mente del Fondatore non erano ristrette alle sole esigenze di Acri: l’istituto si espande in altri paesi della Calabria e anche oltre: paesi Italo-Albanesi, Stati Uniti, Argentina, Albania e India.
Spiritualità della Vita Quotidiana
Madre Teresa De Vincenti è quindi una contemplativa. La caratteristica principale del suo vissuto è un’osmosi continua fra preghiera e impegno attivo. Il segno del vero contemplativo è sempre la povertà che pone Dio al primo posto nella vita e si trova sempre dalla parte delle vittime del mondo, della miseria, dell’ignoranza, della malattia.
Chi l’ha conosciuta ha visto i suoi occhi sempre rivolti al cielo, perché solo chi sa alzare gli occhi verso Dio li sa abbassare verso l’uomo e sa ascoltare la voce dei senza voce, ponendosi non davanti ai suoi fratelli, ma accanto per camminare insieme verso la realizzazione del Regno di Dio.